«Quando a scuola c’era sciopero ero l’unica ad entrare. Adesso, alla mia età, vorrei fare filone!»
Si apre subito, Chiara Moscardelli: alla presentazione del suo nuovo libro, Volevo solo andare a letto presto, spiattella senza vergogna dettagli intimi sulla sua infanzia e la sua vita presente, con una naturalezza che non ti aspetteresti dalla Chiara della Gatta morta. È fatta così: ha imparato a controllare le debolezze, anche grazie alla scrittura, che per lei è stata terapeutica.
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Questo articolo è stato scritto per Critica Letteraria
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