Un’ottima materia in una forma ridondante: giudizio sospeso per Maurizio Agnello

2 pensieri su “Un’ottima materia in una forma ridondante: giudizio sospeso per Maurizio Agnello”

  1. e se la scelta di utilizzare le cariche e i titoli e tutte le altre formalità fosse strumentale a raccontare il bizantinismo della giustizia e della politica italiane?
    per quel poco che ho avuto a che fare con quegli ambienti, quella gente si esprime davvero così. il loro linguaggio è parte della loro identità, a volte coincide con la loro identità, detto senza cattiveria (che pure ci starebbe, visto che dai tempi di Manzoni l’intricatezza verbale è l’arma di difesa degli Azzeccagarbugli). bisognerebbe chiedere all’autore.
    penso che lo leggerò, mi piacciono i protagonisti cinici e antipatici.

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    1. Ciao Domenico,
      grazie per il commento. In effetti ho parlato con l’editore e mi ha confermato che è stato l’autore a insistere per l’uso di questo linguaggio. Comunque io non critico (tanto) l’uso di cariche, quanto l’eccesso di Maiuscole A Tutto Spiano e di tecnicismi non necessari. Il segreto di una buona scrittura è prima di tutto la capacità di adattare lo stile al contesto. Soprattutto per lanciare un messaggio di critica al bizantinismo, un messaggio diretto a persone estranee al settore, occorre essere chiari e accessibili. Del resto, conosco moltissimi avvocati e magistrati e, se è vero che nel loro lavoro devono essere precisi, è pur vero che quando chiacchierano del loro lavoro non parlano per articoli, codicilli, sentenze, SSUU eccetera!

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